Infatti è degli anni 80 il primo cellulare, un Motorola DynaTAC 8000X, tempo in cui c’erano ancora i Blockbuster, le videocassette, stava per nascere l’Unione Europea, eravamo ancora nel pieno della stagione delle stragi di mafia, stava per uscire il nuovo sistema operativo Linux ed i Queen pubblicavano il loro ultimo album con Freddy Mercury….

Erano gli inizi degli anni ’90… i mercati stavano aprendosi ad importazioni a basso costo dai paesi orientali, Taiwan in testa…e incominciano a susseguirsi i primi scossoni economici

In questo turbinare di eventi anche MAR-ITA si trovò ad avere il suo bel da fare per stare al passo coi cambiamenti. Produttrice principalmente cablaggi per trasmissione dati, si ritrova in un settore, quello dei cablaggi, che va inflazionandosi.

Serviva trovare un’altra via ed un’altra specializzazione in un momento in cui inizia un periodo di crisi internazionale che neanche l’Europa e l’Italia avrebbero potuto evitare.

Nel pieno di questa difficile situazione MAR-ITA, nella sua sede di Busto Arsizio, decide di tuffarsi in una nuova avventura, in un settore al momento senza storia, almeno in Italia… il processo di assemblaggio delle schede elettroniche con tecnologia SMT.

Amarcord

In dialetto romagnolo “mi ricordo” (dal celebre film di Fellini), ovvero la rievocazione con un bricciolo di nostalgia del passato, un insieme di sacrifici e di soddisfazioni per i successi conquistati.

L’acquisto di una Quad, la prima Pick & Place di Mar-ita. Una macchina stand alone monotesta a centraggio meccanico, con una velocità che oggi sarebbe ridicola. Cambio nozzle automatico, ma con nozzle dalle dimensioni macro, tutti rigorosamente di alluminio, tanto ingombranti quanto pesanti. La programmazione è per autoapprendimento, tutt’altro che user friendly, avviene in un ambiente pseudo dos con salvataggio su dischi da 5,25”.

Come serigrafia la mitica Aurel C890 ed il forno, un Iemme 760.

La dimensione dei chip da montare era pari ai circuiti integrati di oggi.

Ma è risaputo, non basta avere delle macchine per poter produrre… occorrono un processo, conoscenze, competenze, materiali, ricette, esperienza… e a quel tempo chi possedeva tutto ciò?

Un manuale Philips, intitolato “Surface mounting tecnology” datato Ottobre 1987, rigorosamente in lingua inglese, accompagnato da notti intere per tradurlo ha indicato i primi rudimenti (teorici) sul processo.

Basandosi sugli standard di accettabilità IBM, MAR-ITA ha formulò il suo primo insieme di istruzioni di controllo (IPQ9a01..)… realizzato sia con lo studio dei contenuti e con un gran lavoro di “taglia ed incolla”, fatto letteralmente di fotocopie, forbici e colla….

Ai tempi non c’erano social e tutorial, c’era Internet con la sua lentezza esasperante e con pochissime informazioni, in particolare quando si andava a cercare qualcosa relativo ad un processo ancora in via di diffusione.

I profilatori termici erano ancora molto semplici, poco conosciuti e ancor meno strutturati. Le prime termocoppie, a filo, della lunghezza di qualche metro accompagnavano la scheda dall’ingresso all’uscita del tunnel di saldatura; sovente si verificava lo “strike” di qualche componente sulla scheda oppure il filo si incastrava nelle maglie all’interno del tunnel.

Le paste saldanti erano pressoché in evoluzione con cadenza mensile e con esse si evolveva la tecnologia di realizzazione dei telai serigrafici (con cornici pressofuse e la lamina in fotoincisione chimica). Solder ball, tombstoning erano i difetti tra i più diffusi….

Con le prime conoscenze acquisite sul processo ed i primi positivi risultati, MAR-ITA iniziò la sperimentazione con studi specifici simulando appositamente i difetti per capirne genesi e sviluppo e come questi sarebbero presentati a fine processo.

Osservando i difetti a fine processo, ma sapendo a priori la loro causa, si gettarono le basi per una profonda conoscenza del processo, su cui rafforzare il proprio know how senza soluzione di continuità.

Tutto questo è stato frutto di prove e tentativi, anche sbagliando ovviamente… purtroppo perdendo qualche cliente lungo il percorso, ma in generale acquistandone molti di più grazie alla generale crescita aziendale.

Le realtà produttive sono fatte di persone e pertanto sono un insieme di storie, c’è sempre molto da raccontare….

L’aver introdotto un processo completamente nuovo in azienda, fino a quel momento inesistente, il sapere di essere stati tra i pionieri di questo processo, di aver contribuito a “far crescere” i propri clienti (seppure MAR-ITA fosse una piccola realtà), cercando di convincerli a vincere le loro paure e repulsioni nel passare a loro volta a tecniche di progettazione e masterizzazione innovative, ci rende estremamente orgogliosi.

Si superò indenni ogni instabilità del mercato, crescendo e potendo contare, oggi, su veloci linee di produzione, con controlli di processo X-ray e controlli AOI e SPI di linea completamente automatizzati, potendo fare affidamento su capacità tecnico produttive allineate ai componenti di ultima generazione con una difettosità tendente a zero.

MAR-ITA offre non solo tecnologia, ma una storia che è una solida garanzia di successo da condividere coi nostri clienti.

La nostra Italian graffiti è pura e semplice passione, non cerchiamo un riconoscimento universale, né un pubblico inneggiante. Offriamo un tracciato inciso sulla superficie dell’esperienza, della conoscenza e della passione del saper fare.